Nasce una rivista europea per parlare di un tempo della storia europea. Un tempo breve, tra l’ultimo quarto del secolo XVIII e la prima metà del XIX. Neppure cento anni, eppure abbiamo pensato che fosse giusta questa orgogliosa rivendicazione di un tempo breve, l’affermazione dei suoi diritti a essere individuato e studiato nella unitarietà di un processo a dimensione certamente europea e forse anche globale. Esso vive di tre rivoluzioni politiche e sociali di qua e di là dell’Atlantico, delle guerre napoleoniche anch’esse pronte ad allargare lo sguardo oltre l’Europa, verso il Mediterraneo e da lì verso il mondo, della rivoluzione industriale e della trasformazione radicale della società liberatasi dell’Antico regime. Vive dell’aspirazione alla libertà, fino a farne la “religione” dei propri giorni e alimenta già in sé il desiderio di quella insidiosa libertà che è l’eguaglianza. Vive della volontà dei popoli di sentirsi nazioni, ma avverte anche l’ebbrezza dell’assoggettamento di altri popoli. Prova, con il Romanticismo, a creare uno straordinario incontro di attese esistenziali e di battaglie politiche, di forme estetiche e di linguaggi artistici, di ragione e sentimento, come racconta una delle più grandi scrittrici di questo tempo. Un tempo che impone progressivamente la sofferenza, il dolore, come modo prezioso della conoscenza, e fa della sconfitta di oggi la certezza della vittoria di domani. Un tempo che, nonostante la parola che ne definisce una parte significativa di esso, non si lascerà restaurare, e chi proverà a farlo dovrà alla fine ammettere di aver lavorato a rimettere inutilmente in piedi “edifici tarlati dal tempo” e avrà il rammarico di essere nato troppo presto o troppo tardi perché, nato dalle rivoluzioni, quel tempo è destinato a finire nel profumo della “primavera dei popoli”.
Intorno a questa rivista si sono, dunque, ritrovati studiosi di diverse nazioni, di diversa formazione e di diversa generazione. Un incontro che speriamo di allargare a tutti coloro che con le loro proposte e i loro contributi vorranno da questo momento alimentare la vita della rivista.
Rivolto ad un pubblico principalmente europeo, la rivista pubblicherà i suoi articoli rispettando la lingua degli autori almeno nelle principali lingue di comunicazione europea: italiano, francese, inglese, spagnolo, tedesco. Teniamo molto a questo, perché siamo convinti che una comunità scientifica non si costruisca imponendo un monolinguismo, ma al contrario aiutando e valorizzando la comprensione delle differenze, che sono in primo luogo differenze linguistiche e, attraverso di esse, diventano differenze di tradizioni storiografiche, di culture della ricerca, di sensibilità individuali. Valori preziosi che vanno tutelati sempre e particolarmente nella ricerca storica dove l’universale, il globale, è sempre il frutto del paziente lavoro del particolare.
Direzione
Thierry Lentz e Luigi Mascilli Migliorini
Comitato scientifico
Paola Bianchi, Pierre Branda, Michael Broers, Ambrogio Caiani, Rosa Maria Delli Quadri, Alan Forrest, Patrice Gueniffey, Peter Hicks, Lutz Klinkhammer, Nicoletta Marini d’Armenia, Andrea Merlotti, Alexander Mikaberidze, Carmine Pinto, Marie-Pierre Rey, Pedro Rújula, Laurent Theis, Angelo Varni
Responsabili di redazione
Peter Hicks (Parigi) e Nicoletta Marini d’Armenia (Napoli)
Comitato di redazione
Riccardo Benzoni, Antonio D’Onofrio, Francesca Paola Esposito François Houdecek,
Dario Marino, Viviana Mellone, Zachary Stoltzfus, Charles-Éloi Vial
La pubblicazione di ogni contributo è subordinata al giudizio favorevole di referees designati dai Direttori e dal Comitato di direzione d’intesa con il Comitato scientifico
Amministrazione: Edizioni Scientifiche Italiane - 80121 Napoli
Via Chiatamone 7, telefono 0817645443, fax 0817646477
Internet: www.edizioniesi.it - E-mail: periodici@edizioniesi.it
Registrazione presso il Tribunale di Napoli al n. 17 del 9 aprile 2019
Direttore responsabile: Luigi Mascilli Migliorini